Nei prossimi giorni di ottobre - il 12 e 13 - con sede a Palazzo Cusani di Milano, si terrà il convegno, aperto al pubblico, organizzato da Nodi freudiani che è un movimento psicanalitico che da anni opera a Milano, in Italia e all'estero. Il convegno tratta il tema della cultura e del suo disagio nell'età della tecnocrazia.
Saranno presenti relatori provenienti da differenti sfere culturali. L’obiettivo è l’incontro e il confronto tra saperi - letteratura, poesia, filosofia, moda, arte, teatro... Ci saranno anche psicanalisti ma convocati in quanto soggetti culturali e non come tecnici di un presunto campo psicoterapeutico.
Il Convegno - innovativo per l'apertura al dibattito e al dialogo con un pubblico non specialistico - si propone di affrontare i temi relativi al disagio di una modernità che, dominata dal primato della tecnica, tende a cancellare le “impurità” di ogni desiderio soggettivo, imponendo così canoni generali di comportamento che si traducono in stereotipati, omologanti e, troppo spesso, sofferenti stili di vita e di pensiero.
Parola, forma, debito, legge sono i lemmi che guideranno il convegno, come tracce di un percorso teorico.
Il convegno è strutturato con otto tavole rotonde ispirate dai lemmi e con quattro conferenze tenute da Haim Baharier, Natalino Irti, Salvatore Natoli, Vittorio Sermonti.
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