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Dal 1994 a oggi, Giulio Tremonti è stato Ministro dell'Economia per ben 7 anni. Tra alti e bassi, è stato il principale artefice delle politiche economiche del nostro Paese negli ultimi due decenni. Oggi Tremonti sul Corriere della Sera scrive una bella lettera, nella quale chiede a gran voce una stagione di riforme liberali e in particolar modo si concentra su quelle liberalizzazioni che erano uno dei cavalli di battaglia del centrodestra nel 1994. A differenza della riforma fiscale, le liberalizzazioni non ''costano'', almeno in termini di bilancio. Mentre possono costare - e anche caro - da un punto di vista politico. E dopo il grande coraggio del '94, il centrodestra targato Berlusconi si è via via arreso alla ragione politica e ha messo da parte ogni tentativo di liberalizzazione. Cosi' facendo il centrodestra che doveva fare la rivoluzione liberale e' diventato invece un moloch teso alla conservazione dell'esistente''.

Lo scrive il presidente del gruppo di Futuro e Libertà alla Camera dei deputati, Italo Bocchino, sul sito di Generazione Italia.

Non è' mia intenzione soffermarmi sulle critiche (e sulle eventuali autocritiche, perchè no). Piuttosto - scrive Bocchino - vorrei raccogliere l'auspicio del Ministro dell'Economia sulla necessità di abbattere lo ''Stato criminogeno'', come titolava un vecchio libro del Prof. Tremonti. Sin dalla sua costituzione, Futuro e Libertà si è schierata dalla parte dei cittadini vessati ogni giorno dall'oscurità della burocrazia e da burocrati pedanti, dall'intermediazione politica e da regole infinite e incomprensibili; ci siamo schierati contro questa palude di leggi, regolamenti e barriere varie che costituisce il regno dell'illegalità e della corruzione.

Rispetto a questo quadro - continua il Presidente dei deputati di FLI - che poi è il ritratto fedele dell'Italia di oggi, abbiamo invocato una grande stagione di liberalizzazioni, vere, in ogni campo, in modo da mettere al riparo i cittadini dalle angherie della burocrazia e liberare le energie, le risorse e la libertà necessaria per far crescere il nostro Paese e farlo ripartire dopo un decennio di crescita bassa. La concorrenza - sottolinea Bocchino - deve diventare la regola, in ogni campo e alla fine il merito deve essere l'unico fattore che fa vincere un soggetto piuttosto che un altro. Nel mondo delle imprese, delle professioni, del lavoro. Nella vita di tutti i giorni. Ecco perchè sfidiamo Tremonti a passare da un editoriale a una proposta di legge, da presentare in Parlamento.

Noi crediamo che le liberalizzazioni si possano fare anche ad articolo 41 della Costituzione vigente. E in fondo lo ammette anche Tremonti nel suo pezzo di oggi. Ecco perchè lo sfidiamo a fare presto. E a farlo in Parlamento. Ci porti la sua idea, il suo progetto, la sua riforma per liberare l'Italia dalla cappa della burocrazia e dell'intermediazione politica. Noi lo sfidiamo, preannunciando sin da subito il nostro sostegno. Se non lo farà lui, ci penseremo noi di Futuro e Libertà, conclude il capogruppo di FLI.

titolo: Liberalizzazioni: lanciata la sfida
autore/curatore: Redazione
fonte: Asca
data di pubblicazione: 13/01/2011
tags: liberalizzazioni, professioni, italo bocchino, giulio tremonti

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