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Sembra nuovamente naufragalre la speranza che l'Italia abbraccia davvero la strada delle liberalizzazioni. Il Parlamento si appresta ad approvare un decreto liberalizzazioni ancora più timido di quello proposto dal governo. Le già timidissime liberalizzazioni promosse dal governo Monti stanno in gran parte naufragando nelle commissioni parlamentari. Sulla cosiddetta liberalizzazione delle professioni, scompare incredibilmente anche l'obbligo del preventivo.
Dopo la marcia indietro sui distributori di benzina, ecco che anche sulle farmacie le già modeste riforme proposte dal governo sembrano essere destinate ad un ulteriore ridimensionamento. Sui taxi, è ormai evidente che salterà il passaggio all'authority della competenza a determinare il numero di nuove licenze, e ad analoga sorte sembra destinata la possibilità di concedere licenze stagionali.
Alla fine, nel decreto liberalizzazioni che sarà approvato dalle Camere, non ci saranno che poche novità di dettaglio, peraltro non tutte migliorative, mentre continuerà a non esserci quel cambiamento strutturale di cui economia e società italiana hanno da tempo urgente necessità.
Continueranno ad esserci gli ordini professionali, le barriere d'accesso alle professioni, un coacervo di concorsi pubblici per poter avere la fortuna di esercitare una professione di cui comunque si possiedono già tutti i requisiti sostanziali. E continuerà ad esserci un'intollerabile valanga di inutili oneri burocratici privi di qualsiasi seria giustificazione logica.
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titolo: Spazzate via dal Parlamento
autore/curatore: Rosario Mastrosimone
fonte: Blogo
data di pubblicazione: 28/02/2012
tags: liberalizzazione, decreto, cresci italia, monti
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