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Senza un sistema di welfare adeguato il 2011 rischia di diventare un anno particolarmente difficile per i giovani professionisti italiani. Lavoratori autonomi molto lontani dallo stile di vita dei loro predecessori: quelli di oggi sono professionisti con uno stipendio medio che oscilla tra i 1200 e i 1600 euro di media. Quello che sta per chiudersi doveva essere l'anno delle grandi riforme per il mondo professionale italiano e invece tutto è rimasto sospeso o incagliato nell'ultima crisi di governo. Se tutto rimarrà immutato, durante il prossimo anno si presenterà uno scenario complesso in cui i giovani (spalleggiati dall'Antitrust) proveranno ad abbattere ulteriormente le parcelle per rimanere sul mercato facendosi preferire ai nomi più affermati e con maggior «peso» clientelare.
Al contrario, gli Ordini si batteranno per il ripristino delle tariffe minime «a difesa degli alti standard qualitativi e per non svendere le capacità professionali degli iscritti». Quindi il prossimo potrebbe essere l'anno del «low costs” (non a caso molti studi risultano già iscritti ad Asso-Lowcost) e della lotta senza quartiere su parcelle e quote di mercato. Oppure l'anno delle riforme e di un nuovo welfare per le professioni.
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titolo: Tariffe minime e welfare
autore/curatore: Isidoro Trovato
fonte: Corriere della Sera
data di pubblicazione: 21/12/2010
tags: isidoro trovato, tariffario, tariffe, welfare, ordini professionali
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