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Tra sabato e domenica al Senato, tutti gli emendamenti presentati dal Pd su farmaci, carburanti, professioni, banche, assicurazioni ed energia sono stati tutti votati e respinti dalla maggioranza di Governo. E le modifiche approvate hanno ulteriormente depotenziato le generiche norme sulle liberalizzazioni presenti nel decreto-legge. Lo afferma Antonio Lirosi, responsabile Consumatori e commercio del Pd.
In definitiva quello che rimane nella manovra è più fumo che arrosto - continua - in quanto sulla riforma delle professioni tutto è rimesso alla volontà degli Ordini professionali che avranno un anno di tempo per modificare statuti e codici deontologici. Sulle restrizioni alle attività economiche, la loro abrogazione sarà subordinata all'adozione fra 4 mesi dei decreti attuativi, con il quale si metterà in moto un'inutile iperproduzione normativa, per precisare quali saranno le norme da abrogare e quelle che si salveranno (come quelle per farmacie e taxi con gli emendamenti approvati ieri), e poi tutto resterà come prima.
Si ha l'impressione in sostanza - conclude - che le norme sulle liberalizzazioni, inserite dal Governo senza troppa convinzione e solo per accontentare l'Europa, siano volutamente indistinte e generiche perché colpendo tutti poi alla fine non si colpirà nessuno. E lo si nota dal fatto che nessuna categoria o corporazione protesta. Insomma, per vedere vere e incisive liberalizzazioni, come quelle auspicate oggi dal governatore Draghi per favorire la crescita, si dovrà aspettare il momento in cui - speriamo molto presto - alla guida del Paese ci sarà un governo autorevole, adeguato alle sfide e dotato di un ampio consenso parlamentare.
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titolo: Su liberalizzazioni passo indierto
autore/curatore: Redazione
fonte: Rosa Rossa online
data di pubblicazione: 06/09/2011
tags: manovra, liberalizzazioni, ordini professionali
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