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Con una comunicazione del 9 gennaio u.s. l'UNI, nella persona del suo referente Alberto Galeotto - Dirigente dell'Area normazione - ci comunica «la sospensione dell'iter del progetto di norma U08000070 sulle figure professionali operanti nel campo del counseling relazionale, in attesa delle risultanze degli approfondimenti da parte delle Autorità competenti». Tale sospensione avviene a seguito della richiesta di chiarimenti avanzata dal Consiglio dell'Ordine Nazionale degli Psicologi (CNOP) nei confronti del Ministero della Salute.
Di cosa si tratta in sostanza?
E' la solita vecchia storia: l'Ordine degli psicologi sostiene che il counseling sia una competenza - e di conseguenza un'attività - di dominio esclusivo degli psicologi. Poiché la Legge 4/2013 prevede chiaramente che sono escluse dalla Legge medesima tutte quelle «attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative», il CNOP fa di tutto, tirando per la giacchetta il Ministero della Salute, per dimostrare che il counseling è attività sanitaria.
Lo schema e l'intento del CNOP è chiaro: se la Legge 4/2013 non vale per le professioni sanitarie e io riesco a dimostrare che il counseling è professione sanitaria, allora la Legge 4/2013 non vale neppure per il counseling.
Come sempre vi aggiorneremo sugli sviluppi.
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titolo: UNI: bloccata la norma sul counseling. Ennesimo ostacolo al cambiamento
autore/curatore: Tommaso Valleri
fonte: AssoCounseling
data di pubblicazione: 12/01/2015
tags: uni, counseling, ministero salute, assocounseling
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