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 A seguito di molte richieste pervenute negli ultimi giorni con la presente siamo a confermare che gli incontri di counseling non sono né detraibili né deducibili dalla dichiarazione dei redditi, nemmeno quando prescritti dal proprio medico curante. L'ultima circolare della Agenzia delle Entrate (maggio 2011) non prevede infatti il counseling nell'elenco delle prestazioni per cui è prevista una qualche forma di agevolazioni fiscale.
Peraltro, trattandosi di materia alquanto scivolosa, occorre tener presente che le Agenzie delle Entrate sul territorio alcune volte danno interpretazioni diverse della medesima norma. Dunque il rischio è che il cliente finale si veda contestare, in fase di eventuale accertamento fiscale, l'agevolazione richiesta.
Esistono tuttavia dei particolari casi che sono da ricondurre non tanto alla prestazione di counseling, quanto all'ambito dove la stessa viene erogata: ad esempio all'interno di ospedali, presidi sanitari, enti socio-assistenziali. Ma in questo caso è l'ente che direttamente provvede ad emettere una ricevuta/fattura, non il singolo counselor. Oppure se la prestazione di counseling è erogata da uno psicologo o da un medico (in questo caso è anche esente da IVA).
Dunque la linea generale è che la prestazione di counseling non è né detraibile né deducibile dalla dichiarazione dei redditi, neppure quando prescritta da un medico.
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titolo: Detraibilità del counseling
autore/curatore: Consiglio di Presidenza Nazionale
fonte: AssoCounseling
data di pubblicazione: 03/11/2011
tags: fisco, detrazioni, deduzioni, counseling, prescrizione medica, denuncia dei redditi, agenzia delle entrate
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