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L'UNI arriva allo stesso risultato cui era giunta, un paio di anni fa, la Consensus Conference sul Counseling e "prende atto della impossibilità di conciliare le divergenze tra associazioni del settore e Ordine Professionale degli Psicologi". Lo annuncia, con enfasi, il CNOP con uno specifico comunicato.
Un grande risultato per la comunità professionale degli Psicologi o l'ennesima stupidaggine che ne segue altre ancor più gravi?
La domanda è retorica. E noto che io propendo per la seconda delle due.
Sembra che i nostri dirigenti (mal voluto non è mai troppo perchè la comunità, riconosciamolo, li vota per svolgere il ruolo che svolgono) ce la mettano tutta per rendere la vita difficiele ai colleghi.
Aver voluto che tutti diventassimo professionisti sanitari ci ha caricato di oneri (vedi ECM, obbligo vaccinale etc...) senza ritorni di un qualche rilievo sulla professione.
Preveniamo inutili polemiche. Sono favorevole all'obbligo vaccinale e lo estenderei non solo ai sanitari ma a tutti i cittadini. Sono vaccinato sin da febbraio e recentemente ho pure fatto la terza dose. Ciò nonostante non posso non rilevare che stante l'attuale normativa se non fossimo sanitari a tale obbligo non saremmo sottoposti, e molti colleghi che la pensano, legittimamente, differentemente da me, non avrebbero difficoltà a continuare a lavorare pur mantenendo le loro posizioni.
E poi. Lo scientismo dilagante che ispira ormai tutti i nostri vertici ha mortificato tutti quei rami non clinici della professione che molto hanno a che fare con il benessere e poco con la sanità pubblica.
Oggi, con questo bel colpo di scena si taglia drasticamente un ulteriore spazio di lavoro per i colleghi, quello della formazione che diventerà sempre più prerogativa di non psicologi.
Cosa pensiamo che accada da oggi in poi?
Tutto rimarrà come prima con un'unica differenza. Counselor e coach continueranno a lavorare come sempre hanno fatto anche senza una norma UNI che mai hanno avuto.
E la differenza? Dalle scuole di coaching e di counseling, dalle supervisioni, dai lavori interdisciplinari che tali professionisti costruiranno, semplicemente spariranno gli psicologi.
Spariranno perchè ormai Counseling e Coaching sono vere professioni organizzate e non avranno più voglia di collaborazioni ambigue e problematiche.
Spariranno perchè gli psicologi impauriti e timorosi di procedimenti disciplinari non si proporrarro più per collaborazioni.
E dunque? Quella che poteva essere una occasione di collaborazione tra professioni confinanti andrà persa e sempre più spesso il confronto si trasformerà in scontro. Le professioni confinanti hanno tutto da guadagnare. Proseguirà il loro percorso di autonomizzazione.
La Comunità professionale degli psicologi perde una partita storica. Quella di poter essere punto di riferimento per tutta una serie di professioni emergenti.
Se a ciò aggingiamo la sempre più marcata sanitarizzazione della professione non è difficile prevedere la graduale ma inevitabile marginalizzazione, l'autoasfissia, di una comunità professionale che non sa uscire dall'arotolamento su se stessa.
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titolo: Chiusi i tavoli Uni sulla normazione di counseling e coaching. Alcuni psicologi scioccamente esultano
autore/curatore: Rolando Ciofi
fonte: Mo.P.I.
data di pubblicazione: 10/11/2021
tags: UNI, CNOP, norma tecnica, Legge 4/2013
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