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“Siamo i primi a richiedere nuove misure di sostegno a favore dei lavoratori autonomi”, le parole della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci. “Ma servono interventi che diano reali aiuti ai professionisti, non il contrario. In questo caso, l’Iscro andrà a un numero ristretto di persone, vista la soglia di reddito che è stata fissata a un livello troppo basso; di contro, tutte le partite iva avranno un aumento della contribuzione, quindi nuove tasse, per uno strumento su cui si sollevano molti dubbi. E non solo per il livello di reddito fissato, ma anche per altri aspetti”.
Secondo quanto prevede l’emendamento, l’Iscro potrà infatti essere richiesta per un massimo di tre volte ma tra una domanda e l’altra devono essere passati almeno cinque anni. Inoltre, l’ammontare del contributo è definito sulla base della differenza di reddito riscontrata dal professionista l’anno precedente alla domanda, con il rischio di veder ripetere le stesse problematiche sorte in questi mesi con gli aiuti per il Covid.
“L’aspetto più positivo della proposta”, conclude la presidente Alessandrucci, “è l’aver legato l’indennità alla partecipazione obbligatoria a corsi di formazione. L’aggiornamento è un elemento imprescindibile per ogni professionista; proprio per questo nel nostro pacchetto di proposte “5C per il Rilancio”, abbiamo pensato a misure specifiche per agevolare la formazione professionale, oltre che a un sistema di ammortizzatori sociali più adatto alla realtà delle partite iva”.
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titolo: Indennità per gli autonomi, poche luci e molte ombre
autore/curatore: Ufficio stampa
fonte: CoLAP
data di pubblicazione: 09/12/2020
tags: lavoro autonomo, 5c per il rilancio, partite iva
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