Il CoLAP partecipa all'audizione informale presso la Commissione lavoro della Camera dei deputati, per discutere del DDL sul lavoro autonomo. " Questo provvedimento lo aspettiamo da anni, il sistema professionale italiano ha bisogno di una riforma e di una spinta innovativa e competitiva- apre la Presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci - va per questo subito detto che sarebbe opportuno eliminare da questo provvedimento la parte relativa al lavoro flessibile che dovrebbe entrare in un provvedimento autonomo; unire le proposte crea confusione e potrebbe incentivare l'errata identificazione del lavoro autonomo con le "false partite iva"; il lavoro flessibile è una forma di lavoro dipendente pertanto non va confuso e non ha assonanze con il mondo professionale a cui intende riferirsi il provvedimento".
"Il disegno di legge ha subito, nel primo passaggio al Senato, un inserimento (art. 5 e 6 ) che riproduce quella divisione nel sistema professionale che invece questo provvedimento voleva superare, affidare alle sole professioni ordiniste, la possibilità di esercitare su delega specifici atti pubblici, ricrea quella ripartizione tra professionisti di serie A e professionisti di serie B - spiega la Presidente del CoLAP - condivisibile la richiesta di maggiori garanzie sulla professionalità e competenza del professionista e per questo la legge 4/2013 riconosce il ruolo di garante alle associazioni professionali iscritte al MISE, apriamo il mercato alla competitività, la nostra proposta è allargare l'art. 5 anche ai professionisti ai sensi della legge 4/2013. Lo stesso vale per i maggiori strumenti di protezione sociale previsti dall'art. 6 occorre allargarle anche ai professionisti associativi x legge 4/2013 anche con contributi assistenziali volontari aggiuntivi. Se il provvedimento negli articoli 5 o 6 non dovesse cambiare, il lavoro di anni su questo provvedimento sarebbe vano e avremmo prodotto l'ennesima norma a difesa e a rafforzamento della casta! Il CoLAP dice no! Meglio non avere un provvedimento che averne uno fatto male e esclusivo! - incalza la Presidente Alessandrucci - ci batteremo per questo, anche per far comprendere alla politica il peso negativo di un segnale del genere".
"Bene la parte sulle nuove tutele maternità (anche se in sostituzione del congedo parentale proponiamo i voucher per baby sitting) e malattia, sulla previdenza proponiamo la divisione della gestione separata in due sezioni: una dedicata ai professionisti a partita iva e una dedicata agli altri soggetti afferenti la GS; necessario una riduzione volontaria del contributo previdenziale per le nuove partite iva per i primi 5 anni (come avviene per le professioni ordinistiche), revisione codici ateco per semplificare, raccordo con le norme esistenti in particolare il raccordo con il decreto 13/13, e la costituzione di un tavolo permanente al MISE per le professioni, un tavolo di confronto e di proposta che sarebbe in grado di far superare le diffidenze e le divisioni attuali e altri diversi emendamenti che si trovano nel documento allegato".
3 commissari intervengono per approfondire delle tematiche:
On.le Ciprini : supporto per i pagamenti e equo compenso
ON.le Di Salvo: accesso dei professionisti ai sensi della legge 4/2013 alle casse di previdenza private
On.le Paris: specifiche sulle modalità di classificazione dei codici ateco.
La Presidente risponde: "rispetto ai pagamenti molto si dovrebbe ancora fare, in primis verso la PA , il più grande cliente, dove seppur previsti i pagamenti entro 60 giorni ci sono storture del sistema che allungano notevolmente i termini (rilascio del codice di fatturazione elettronica da parte della committenza) e poi incentivare la fatturazione elettronica anche per i privati. Relativamente all'equo compenso attenzione a non confonderlo con tariffe minime, le quali penalizzano fortemente i nuovi professionisti, intanto occorrerebbe lavorare sempre con la PA e sul minimo ribasso anche per le prestazioni professionali"; "Per le casse private potrebbe essere un'idea da valutare molto interessante per i professionisti associativi sia avere una propria cassa, sia poter aderire alle altre diverse casse"; "Per i codici ateco sono pronte delle simulazioni che possiamo condividere".
"Siamo soddisfatti della relazione fatta e dei feedback di assenso ricevuti dai commissari presenti - conclude Emiliana Alessandrucci - è un provvedimento vitale per noi e sentiamo l'esigenza di migliorarlo ancora, non possiamo rischiare che problemi "politici" possano produrre un "cattivo" testo, non possiamo farlo perché qui si parla della vita di molti italiani e delle loro famiglie".
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