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Un miniforfettario senza fattura elettronica. I forfettari si preparano a moltiplicarsi e a diventare un regime agevolato a più scaglioni. Allo studio dei tecnici del ministero dell'economia, una soluzione a più vie per le partite Iva con applicazione della aliquota a forfait senza possibilità di detrazioni. Dal primo gennaio, le partite Iva fino a 65 mila euro, il regime più agevolato attuale, entreranno nel perimetro della fatturazione elettronica, con l'obbligo della trasmissione elettronica che finora avevano evitato.

Per tutelare le piccole partite Iva è allo studio un primo scaglione di forfettari fino a 30 mila euro a cui non si dovrebbe applicare quell'obbligo. E non solo. Lo scaglione tra 30 mila e 65 mila rimarrebbe con l'aliquota al 15% e l'obbligo della e-fattura.

Mentre la soglia che avrebbe dovuto debuttare dal primo gennaio 2020, per chi ha ricavi tra i 65 mila e i 100 mila euro, che sembrava destinata all'abbandono, non tutto è perduto. Si starebbe studiando la possibilità di mantenerla ma non più con l'aliquota al 20% bensì con un ritocco un po' oltre il 20%. Tutte ipotesi che confluiranno nel decreto fiscale che anticipa la legge di bilancio.

Intanto il governo è al lavoro per reperire risorse da attribuire alla lotta all'evasione. La Nadef, nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, attribuisce 7 mld di recuperi da parte della lotta all'evasione. Allo studio c'è una stretta ulteriore rispetto alle regole esistenti tra false compensazioni di debiti/crediti fiscali e/o contributivi. Lo studio sui possibili recuperi da queste disposizioni è stato quantificato in circa uno due miliardi. La stretta potrebbe concretizzarsi in un transito di queste operazioni su una piattaforma telematica con un inasprimento delle regole di ingaggio sui controlli.

E proprio sulla cifra che dovrebbe arriva dalla lotta all'evasione ha mostrato scetticismo il Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) sentito in audizione ieri sulla Nadef: ««La previsione contenuta nella Nadef, di 7,2 miliardi di euro di maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione appare non ancora valutabile». Inoltre, evidenzia ancora il Cnel appare senz'altro necessaria una vasta disamina delle tax expenditures, anche al fine di supportare le fonti rinnovabili, avendo tuttavia cura di non indebolire gli strumenti di emersione e di sostegno al legittimo affidamento dei cittadini.

titolo: Un miniforfettario senza fattura elettronica
autore/curatore: Cristina Bartelli
fonte: ItaliaOggi
data di pubblicazione: 08/10/2019
tags: flat tax, fattura elettronica, forfettario, fisco

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